Prato è sicuramente una Provincia virtuosa nella lotta al covid 19. Secondo i dati della Regione Toscana a venerdì 10 aprile le persone risultate positive sarebbero 357 per una percentuale quindi che è inferiore al 2 per mille della popolazione. Alla luce di questi dati e considerato che anche a livello nazionale la curva dei contagi sta rallentando, Azione e Italia Viva ritengono che per Prato si possa procedere gradualmente alla fase 2 con la ripartenza di tutte le aziende ed in particolar modo il settore tessile. A questo proposito Azione e Italia Viva, considerato anche il Dpcm del 10 aprile, invitano tutti i sindaci della Provincia con in testa il presidente Francesco Puggelli a farsi portavoce dal nuovo prefetto Lucia Volpe della seguente proposta:

Consentire la riapertura delle fabbriche in presenza dei seguenti fattori:

  1. Commesse già presenti in azienda da poter lavorare;
  2. Rispetto delle disposizioni sanitarie previste dal Dpcm 10 aprile e successive modificazioni;
  3. Consentire l’accesso al lavoro solo ai dipendenti che si rechino in azienda con mezzi propri;
  4. Igienizzazione pianificata degli ambienti.

Nei fatti, anche il Consigliere Comunale Giacomo Sbolgi, ha già interrogato il Sindaco di Prato su una modulazione attenta della fase 2 per un’attenta e pianificata accelerazione delle riaperture del distretto.

I Comitati di Azione e di Italia Viva di Prato ritengono inoltre fondamentale che la ASL toscana centro metta a disposizione delle aziende prima della riapertura un preciso protocollo sanitario da rispettare che preveda anche l’uso di eventuali strumenti tecnologici per il monitoraggio della salute dei dipendenti e la rapida e certa individuazione di eventuali criticità.
Il protocollo va sottoscritto dalle imprese che intendano valersi della riapertura e devono essere dati al prefetto di concerto con l’Asl Toscana Centro pieni poteri di verifica e sanzionamento (chiusura più multa pecuniaria) in caso di violazioni.

Quanto descritto riteniamo vada attivato (elaborazione piano sanitario ASL) nel più breve tempo possibile al fine di far trovare il territorio pronto e in sicurezza alla riapertura anche nel caso questa non potesse avvenire in anticipo rispetto a quanto previsto dal Governo.

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